Storia di Gaeta, parte 1
Cajeta, tra mare e leggenda
Allora Enea alle navi si affretta ed i suoi rivede. Poi, costeggiando, il corso suo rivolge al porto di Gaeta e getta l’ancora: ferme sul lido posano le navi… (Eneide, libro VI, 1300-1304)
Gaeta è un piccolo paese situato a sud del Lazio, e si affaccia su di un Golfo che da lei prende il nome.
Caieta è il nome originario che Virgilio le attribuì in un passo dell’Eneide (VII, 1-4). Il poeta vi fece morire “Cajeta“, la nutrice di Enea, sepolta dall’eroe troiano in quel sito durante il suo viaggio verso le coste laziali. Dante, quasi a significare la storicità del poema virgiliano, confermò l’avvenimento in un Canto (Inferno, XXVI).
Secondo il geografo Strabone, il nome sarebbe derivato dalla voce dorica “Kaietas“, termine usato dai navigatori fenici e greci per indicare l’ampia insenatura del Golfo.
Diodoro Siculo collegò queste terre al mito degli Argonauti facendo derivare il nome della città da “Aietes” (mitico padre di Medea, figlia di Circe, la maga innamorata di Giasone).
Nell’età romana Gaeta divenne un rinomato luogo di villeggiatura di vari imperatori e, come nota Cicerone, un porto di notevole importanza.
Sin dall’ultimo secolo della repubblica, sulle circostanti colline, lungo tutta la spiaggia della rada di Gaeta, e su tutta la costiera verso Sperlonga, sorsero grandiose ville con giardini e piscine, ninfei, templi e mausolei di cui restano tutt’oggi imponenti testimonianze. Un esempio sono le tombe dei consoli Lucio Munazio Planco e Lucio Sempronio Atratino.
Con la decadenza dell’Impero Romano d’Occidente iniziò un periodo buio di transizione, caratterizzato da continui saccheggi ad opera delle popolazioni barbariche prima e dei Saraceni poi.
Nel Medioevo, per la posizione naturale (una singolare penisoletta alta e rocciosa), facilmente difendibile, Gaeta divenne una roccaforte, un castrum, costituendosi nella prima metà del IX secolo in autonomo e fiorente ducato, oltre che sede vescovile, dando inizio ad un intenso commercio marittimo nel Mediterraneo.
Nel 1032, anno del tramonto del Ducato di Gaeta (durato circa due secoli) e con la definitiva conquista del Regno di Napoli da parte degli Spagnoli, si succedono varie dominazioni (normanna, sveva, angioina, durazzesca, aragonese), che fanno di Gaeta la seconda capitale del regno.
In questo stesso periodo Gaeta divenne, non di rado, base per la conquista di Napoli (Ladislao di Durazzo nel 1399; Alfonso d’Aragona nel 1442).